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156 in risaia


La parola della Nanna, bastò a fargli volgere su Gaudenzio quella vaga gelosia.

Sofferse profondamente di quel sospetto; ma non lo manifestò, come non manifestava il suo amore. Lui pure, come la Nanna, racchiudeva in sè tutti i suoi sentimenti. Era affettuosissimo, e sentiva ardentemente l’aspirazione ad un amore esclusivo.

Ma la Nanna si vendicava di non poterlo inspirare. Pietro invece, profondamente buono, ne soffriva soltanto. Non provava come lei l’acre bisogno di far patire anche agli altri la propria sofferenza, di accusarli del proprio male, di odiarli. Si doleva sinceramente di non valere quanto gli altri, che, nell’umiltà del suo cuore, credeva superiori a lui; e la cagione dei torti che sopportava, la cercava in sè stesso. Diceva: “Non so farmi voler bene da quella donna.” E pensava che cosa avrebbe potuto fare per guadagnare l’affetto della sposa.