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in risaia 13

dizio dei sette Savi della Grecia in quelle sentenze della sua massaia. Le oche vennero affidate ad una bambina di otto anni, poi, cresciuta quella, ad un’altra. Erano custodite dall’aprile al novembre per 50 centesimi ogni oca. Facevano sei lire all’anno, che la famiglia spendeva per evitare alla Nanna la comunanza dei giuochi coi piccoli mandriani.

E la Nanna andava superba anche di questo, che le dava una certa superiorità sui suoi compagni.

Quando li scontrava, o li vedeva passare al di là della siepe, e le gridavano:

“Oh! Nanna! Non vieni più fuori colle oche?” lei rispondeva:

“La mamma non vuole più, perchè non ho più l’età dell’innocenza.”

Ma ci metteva un orgogliuzzo come se dicesse: “perchè sono una principessa.” E soggiungeva dandosi importanza:

“Noi paghiamo la Margheritina perchè stia a curare le mie oche;” ed ancora aveva l’aria di dire: “Abbiamo della servitù.”