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in risaia | 139 |
dicarla. Ma quell’abbraccio, che fu lì lì per farla stramazzare in terra, commosse vivamente la povera donna. La sua figliola l’aveva da lungo tempo divezzata dalle carezze.
Dalla cantina al solaio, la casa echeggiava tutto il giorno della voce giuliva della Rosetta, e Martino diceva:
— È il carnovale che ci è entrato in casa con questa sposa.
Pietro invece era malinconico e taciturno. Aveva l’animo affettuosissimo; non esitava mai dinanzi ad un sacrificio per una persona cara; ma esitava terribilmente dinanzi ad una parola. Era timido fino alla selvatichezza. In quei primi giorni di nozze era sempre confuso pei sentimenti che lo agitavano, se ne vergognava, e mentre aveva il cuore gonfio di dolcezza, usciva sempre d’impaccio con uno sgarbo. Pover’uomo! quanto avrebbe avuto bisogno l’isolamento incoraggiante del viaggio di nozze! Ma questo lusso d’espansioni da solo a sola è riservato ai signori.