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76 | suor maria. |
piano alto, in una stanza chiusa; aveva bisogno del pian terreno che aprisse sul cortile, con qualche albero in vista, e l’aria aperta.
La mattina uscivano assieme, e, dopo un breve tratto, si separavano. Carlo andava alla scuola; Andrea entrava in città e si recava all’officina.
Non si rivedevano più fino alla sera.
La giornata del nonno finiva assai più tardi della scuola, e Carlo era sempre il primo a tornare.
Era un fanciullo un po’ viziato dall’amore esclusivo del nonno, e non si trovava bene che con lui; cogli altri era selvatico; non entrava mai nelle case dei vicini, i quali, del resto, erano gente occupata e povera, che non badava a lui.
Quelle ore d’aspettativa dopo la scuola le passava solo, in casa o nel cortile, baloccandosi come poteva.