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racconto di natale. 67


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Conchiudendo queste parole, il professor Navaro respinse noi tutti, che lo stringevamo davvicino, e s’accostò alla tavola per versarsi un bicchierino di cognac. Ma noi lo seguimmo domandando:

— Ma poi? Non è morto, professore, dacchè è qui a narrarlo. Dica, come finì?

— Si può figurarselo, riprese con maggior calma, dopo aver bevuto. Dopo non so quanto tempo, apersi gli occhi, e mi vidi solo con Turiddo, che mi faceva respirare artificialmente. A quel primo segno di vita egli mise un grido di gioia e staccò il soffietto... Io ricaddi svenuto.

Allora ricominciò, e dopo più d’un’ora potei muovermi e parlare. La sera stessa ero completamente guarito, e dopo alcuni giorni stavo anche meglio di prima.

— Ma, caro Navaro, esclamò un pro-