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racconto di natale. 35

mente impacciati e muti. Egli versò dell’altro cognac in giro, ne bevve appena un sorso, poi si alzò con impeto, e disse risolutamente:

— Volete che vi narri quella storia? Ora ne ho la testa così piena che non saprei parlar d’altro.

Figurarsi se volevamo! il professor Navaro era il più benvoluto ed il più ammirato dei nostri insegnanti. Il racconto d’un fatto della sua vita c’interessava tutti vivamente. E per giunta egli narrava bene, con facilità di parola da vero Siciliano. Ci stringemmo tutti intorno a lui, ardenti di curiosità, ed egli cominciò a parlare coll’accento vibrato e gli occhi luccicanti come se fosse già entrato nel vivo del racconto...

“Nel 1853 studiavo all’università di Messina, ed ero innamorato della padrona del solo caffè che la polizia borbonica