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cara speranza. | 21 |
sava il corridoio udii che diceva colla sua voce giuliva:
— Andiamo incontro al bersagliere! Tutta la roba mia è pel bersagliere. Cara Speranza! Ed intonava la solita canzone:
O mamma famm el lett, |
Domandai al medico impaurita:
— Guarirà?
— Può darsi. Vedremo come passa la prima settimana.
Non poteva togliermela dal cuore un minuto. Avevo dei presentimenti tetri. E d’altra parte pensavo:
— Ma finora non ha fatto che lavorare, senza distrazioni, senza affezioni di famiglia (perchè i suoi l’avevano mandata a servire a dodici anni e non se ne erano curati più), senza benessere, senza sod-