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cara speranza. 11

Il pollaiolo le regalava dei mazzi di penne di cappone, che lei metteva da parte giubilando per “mandarle in Cicilia alla prima occasione„. Provava ad inalberarle da un lato del suo capo calvo, e, diceva:

— Come staranno bene sul cappello del bersagliere!

Per se stessa non comperava mai nulla. Riceveva col salario i vestiti e le scarpe, come si usa in provincia, ed il denaro delle sue mesate lo metteva tutto da parte per quando avrebbe sposato il bersagliere. S’era fatta lei stessa, col suo filato, varie pezze di tela che serbava preziosamente nel baule, e non ne avrebbe staccato da farsi una camicia per nulla al mondo. I doni che le si facevano lungo l’anno, le strenne di Natale, tutto riponeva per quel giorno desiderato e lontano.