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una vocazione. 181

un giorno o l’altro la domanderebbero in moglie, si mariterebbe, avrebbe dei figlioli da allevare; ed aspettava tranquillamente quell’avvenire che le sorrideva.

La Paola, invece, aveva un ideale poetico, mezzo uomo e mezzo angelo; pensava all’amore come ad una musica serafica, ad un vincolo misterioso, solenne ed eterno; il matrimonio se lo figurava “il traversare la vita tenendosi per mano„. Era per lei il colmo della poesia, un quadro di bellezza, di gioventù, di luce e d’azzurro.

Nessuno le mostrava mai la parte vera e positiva dell'esistenza nel matrimonio. Sua sorella, meno idealista, la vedeva da sè. Ma lei avrebbe avuto bisogno di un correttivo alla mente troppo immaginosa ed alla sua sensibilità eccessiva.

E questo correttivo non lo trovava di certo nell’ambiente in cui viveva. Il ri-