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176 una vocazione.

piego modesto in una banca, dove la sua grande onestà gli faceva perdonare di non avere altri meriti.

Da buon cristiano però egli s’appagava del suo stato; era umile, non aveva ambizioni. Era stato buon marito, ed era buon padre, affettuoso, carezzevole, perfino sdolcinato; incapace del menomo atto violento, e neppure d’alzare la voce.

Badava a fare il suo dovere, come l’intendeva lui, da galantuomo e da buon cristiano, ed era sempre contento.

Non desiderava la roba d’altri, e, finchè aveva avuto la moglie, e finchè gli era durato il dolore d’averla perduta, non aveva mai desiderata neppure la donna d’altri.

Appena rimasto vedovo aveva ritirate le sue figliole dal convento, aveva ceduto a loro la camera nuziale coi due