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silenzi d’amore. | 157 |
scia rosea di crepuscolo, quell’ultimo bagliore di luce, quell’ultimo saluto di sole.
S’era sentita ravvivare la fantasia, riscaldare il cuore. Ed ora bisognava rinunciarvi, ritornare al grigio, ritornare alla solitudine fredda, e alla sua età era per sempre!
Voleva pensare ad altro. A’ suoi figli; ad Alfredo che aveva bisogno dei bagni di mare: ed al suo villino sul lago di Como a cui si dovevano fare delle riparazioni importanti e costose. Come tutrice de’ suoi figli, queste dovevano essere le sue cure. Ed intanto le tornavano insistenti al pensiero due versi d’una romanza moderna che aveva cantata tutto l’inverno senza badarci.
La vita è solitudine
Senz’amor, senza sogni e senza Dei.
Si vestì coll’abito da mattina tutto