Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/155


silenzi d’amore. 147

neppure. Avevano troppo spirito per questo. Ma tutti i terzi che s’intromettevano fra loro li irritavano; d’altra parte, avevano abbastanza pratica di società per saper pigliare le cose con disinvoltura, e nascondere il loro malcontento.

Ma nascondendolo agli altri, se lo nascondevano anche a vicenda, e ciascuno interpretava come indifferenza la rassegnazione dell’altro, e si scoraggiava, e ci metteva della dignità a dissimulare ed a vincere un sentimento che non credeva più corrisposto.

Così non cercarono più di isolarsi.

Lui andò a far la corte alle altre signore, e lei si lasciò far la corte dagli altri giovinotti.

Soltanto tratto tratto si mandavano una parola al volo, si guardavano da lontano, ed erano sempre quelle occhiate profonde, intime, amorose che suscita-