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122 racconto di natale.

il terribile fatto della sua reclusione in Duomo, interrogando a sua volta circa una certa casetta bianca con un giardinetto verde, dove la monaca gli diceva che dovevano recarsi presto, ad abitare insieme.

Tratto tratto la campana dell’ospedale riprendeva a sonare a morto, e la suora rabbrividiva.

Poi s’udì lontan lontano il fischio acuto della locomotiva sibilare fra i rintocchi lenti della campana.

Il bambino alzò il dito, come per accennare quel suono ben noto, che gli richiamava tante storie e promesse serene di viaggi, e susurrò cogli occhi scintillanti e la bocchina aperta al sorriso.

— È il nonno che torna!

— No; è il nonno che parte: rispose gravemente la suora che conosceva la campana.