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118 suor maria.

S’andò a rannicchiare in un angolo buio, nell’ultima cappella a sinistra che era in riparazione. C’erano ponti da tutti i lati, travi, tele distese, materiali da lavoro. Ma in quell’ora i lavori erano sospesi, ed il fanciullo si trovò isolato nella massima tranquillità.

L’atmosfera interna era tepida; regnava una penombra scura, ma, lungo le navate, un rumore incessante di passi, faceva sentire che c’era molta gente in chiesa, e rassicurava il bambino. Da lontano, nel coro, s’udiva un salmeggiare monotono che conciliava il sonno.

Carlo, stanco, assiderato, non potè sostenere a lungo l’attenzione alla preghiera; chinò il capo verso la parete, e s’addormentò.

Fu risvegliato molte ore dopo, da una molestia allo stomaco. Non era un dolore. Era uno stiramento, una nausea. Aveva fame.