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116 | suor maria. |
Nelle prime ore del pomeriggio si trovò in piazza Cavour, all’ingresso dei giardini pubblici. Andò fino al laghetto a vedere le anatre, poi più in giù alla grande gabbia degli uccelli, poi tornò indietro, e si fermò allo steccato, in cui s’aggiravano melanconicamente due cervi freddolosi.
Addossati alle sbarre, parecchi bambini eleganti ben ravvoltolati nelle pelliccie, porgevano delle chicche ai cervi, mentre le bambinaie discorrevano coi loro conoscenti.
Un bambinello tutto vestito di bianco, che si reggeva appena, non riesciva, per quanto allungasse il braccino minuscolo, ad attirare l’attenzione d’un cervo sul suo pezzo di chicca. Carlo aveva fame, prese pian piano dalla manina del bimbo quel dono trascurato dall’animale, e si pose a mangiarlo.