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racconto di natale. 105

duno, di sacrificarsi. Vivere per sè stessa, le sembrava l’ultima espressione dell’egoismo, e, malgrado le esigenze della sua salute, se ne sarebbe vergognata.

— Qui almeno sono utile a qualcheduno, pensava. Se proprio mi sentirò incapace di resistere, uscirò dal convento; ma finchè posso...

Ed a forza di tirare innanzi, di girar gli ospedali, se n’era fatta un’abitudine, quasi una necessità; e sebbene non avesse rinunciato al disegno di rifarsi laica, nessuno ci credeva più; era piuttosto un’idea vaga, un sogno destinato a rimaner sempre sogno, per consolarla dell’aridità della sua vita reale.

Aveva quarantacinque anni quando Carlo l’aveva conosciuta quella domenica. La mattina il medico le aveva detto:

— Il numero trentanove va male; ne avrà per un paio di giorni al più.