di Alessandro Manzoni. Unanime fu il cordoglio, come ora, ed anche coloro che furono oppositori in vita del grande uomo di Stato, si associarono all'universale compianto, e deplorarono quella vita tutta attività e pensiero, scesa innanzi tempo nell'avello, e prima che fossero spezzate le catene che avvincevano Venezia al giogo straniero e che il vessillo tricolore sventolasse dall'alto del Campidoglio. Però chi si fa a considerare che la unità della patria e la indipendenza, le istituzioni civili e politiche che ci reggono, e ci sospingono a ripigliare il posto che nel consorzio delle nazioni ci si addice, sono in gran parte opera dell'immortale statista, che, primo pose nel consiglio dei diplomatici una questione italica, e ne apparecchiò con prudente audacia la soluzione, che insomma Camillo di Cavour prese gran parte nelle ardenti lotte della vita politica, e che se fu pensatore di gran vaglia, fu anche uomo di azione; non certo stimerà singolari le dimostrazioni unanimi che si fecero alla sua morte, massime che questa ebbe luogo