bile in cui lo spirito, novello Prometeo, è
costretto, fa d'uopo additare la serena sfera del dritto il cui adempimento e legge necessaria non meno di quella che con si mirabile euritmia produce i movimenti degli innumerevoli corpi librati nella distesa interminata degli spazii. Vide tutto questo, e poiché in lui il giudizio della mente addivenir persuasione e sentimento, uscì in
campo banditore di quelle dottrine che rendono impossibile ogni maniera di tirannide, ogni invasione di straniere genti nel sacro suolo della patria, ogni turpitudine ed egoismo, ogni ingiustizia. Ah, ricordiamoci o italiani di questa scuola, che ci ha pur rigenerati politicamente e letterariamente, e fra quali si contano uomini come il Rosmini, il Gioberti, il d'Azeglio, il Balbo, il Pellico, il Troya, che si aggirarono tra noi e dopo avere operato e sofferto, dileguarono come ombre. Almeno che i loro nomi si tramandino ai nepoti; chè se la ingratitudine è vizio grande negli individui, nelle nazioni è preludio immancabile di decadenza. Poco fa disparve Nicolò Toma-