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novità questa da ricantarcela su tutti i toni, quando nel secolo passato fu predicata dall'Elvezio, e nella Grecia da Democrito, e, più innanzi ancora da Kanada nel Vaiseshika? Pare, dice Elvezio1, che nel mondo morale come nel fisico, Iddio non abbia collocato che un solo principio, di cui tutte le cose che furono, che sono e che saranno, non sono che necessarie determinazioni. Egli ha detto alla materia: io ti fornisco di forza. Ad un tratto gli elementi sottoposti alle leggi del moto, ma erranti e confasi nei deserti dello spazio, han formato mille mostruose unioni, han prodotto mille caos diversi, fintanto che si son finalmente collocati nell'equilibrio dell'ordine fisico in cui al presente l'universo è disposto,» Se nonché, le fantasie elveziane non raggiungono il sublime dell'assurdo. Elvezio almeno pone Dio, cioè la intelligenza infinita a capo di tutte le evoluzioni della materia; Ma il Büchner no; egli vi dice che il tempo, cioè un rapporto che non si può concepire senza le forme

  1. Vedi il terzo discorso dello spirito.