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gramma della conciliazione tra la Chiesa e lo Stato. Innanzi alla lettera vanno le seguenti parole.

Questa lettera che il Prof. Acri della Università di Bologna ci ha cortesemente inviata, e ch'è diretta al Prof. Filopanti, circa la tesi sostenuta nella sua predica del lunedì santo, a noi pare, se non c’inganna l'affetto per l'illustre professore ed amico, che sia come un modello di quella logica severa e stringente, di quella cortesia e nobiltà di modi che invano ricercansi in parecchie scritture moderne che si studiano di confutare le opinioni altrui, e che formano il pregio singolare di alcuni lavori di Alessandro Manzoni.

Il Prof. Acri concepisce nettamente e profondamente, ed in istile semplice e senza artifizio esprime la sua concezione, la quale, leggendo le sue parole, ti pare cosi tersa e trasparente, che meglio non farebbe della tua immagine puro e levigata specchio.

Mio caro Filopanti

Perché io ti voglio gran bene e ti stimo assai, ti dirò schiettamente quello che mi pare della predica che hai fatta il lunedì santo sopra Cristo, nella piazza di San Petronio, dalla Loggia del Palazzo del Podestà. Intorno a Cristo hai voluto che i tuoi uditori in parte la facessero da credenti, in parte da scettici. Hai vo-