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Ma che dico delle cinque giornate? Vi è stato forse battaglia combattuta per l'indipendenza in cui gli animosi seguaci di questa scuola non avesser posta la vita, non con la ferocia nel cuore, ma con la serena coscienza di chi adempie un sublime dovere? A Vicenza, a Mantova, a Verona, nel Tirolo, in Piemonte, a Brescia, a Venezia, a Roma,1 dovunque si è combattuto per l'indipendenza della patria, vi sono state generose vittime informate al concetto di Alessandro Manzoni. La storia ricorderà i nomi della sacra falange dei bersaglieri lombardi, la maggior parte giovani che lasciati gli agi delle loro case, trassero con la fiducia in Dio a difender Roma, ed ivi caddero, sereni in volto, mentre le loro labbra si atteggiavano a proferire il dolce nome d'Italia. Ricorderà te o Angelo Morosini, non ancora diciottenne, che rotto il petto dalle nemiche canne a Villaspada, cadesti in sul primo aprile in quell'età in cui la mente si abbandona

    soccorso; «firma che (scrive il Broglio) gli avrebbe potuto costare la testa se non si vinceva» — Benedetto Prina, studio biografico e critico, pag. III — Vedi anche il Buccellati. Annuali dell'Istituto Lombardo.

  1. BucellatiAnnali ecc.