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debba essere l'eterno sonno senza sogni, conciosiachè il nulla sia preferibile all'essere, dal quale si è usciti apparentemente per un'errore fatale dell'assoluto stupido ed inconsciente.

Ma questo errore, questa illusione che chiamiamo coscienza in che consiste? La coscienza, in sentenza del tedesco, è il dispetto dell'inconsciente per l'intrudersi della rappresentazione, ch'ei deve suo malgrado tollerare, è un processo collegato di sua natura con un certo dispiacere e, lungi dall'avere un valore assoluto, è una limitazione, alla quale gl'individui finiti sono assoggettati solamente affine di riparare un'errore una volta commesso, una limitazione indegna della pura e sublime sfera della divinità1. A legger di queste cose

  1. Vedi le belle e profonde osservazioni sul proposito del Prof. Bonatelli, nel suo libro della Coscienza e del meccanismo interiore. Dopo il Rosmini nessun filosofo ha fatto in Italia studii più coscienziosi ed accurati sulla psicologia, dello egregio professore di Padova. Ad una cognizione intera di ciò che s'è scritto e stampato in Germania negli ultimi tempi il valente psicologo unisce una potente virtù di analisi, rara in questi tempi di facili costruzioni e di sintesi superficiali. Il libro del Prof. Bonatelli pone in nuova luce parecchi problemi psicologici, ed è come un'invitta risposta a coloro che nessuna differenza fanno tra la materia e lo spirito.