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della famiglia, cosi potenti a disvelarci il Padre di tutte le genti.1 Fu allora, che cominciò a meditare profondamente e lungamente sulle cose religiose e, con libero animo, condotto dai suoi studi e dalla necessità della logica, addivenne credente. Sì, o signori, credente. La sua fu conversione razionale, e come colui che giunto, dopo lungo discorso intellettivo. alla soluzione di un difficile problema, ne accetta con ferma certezza il resultato, e se ne esalta; non altrimenti il Nostro, trovata nel Vangelo la perfetta ed adeguata soluzione del dubbio, ebbe ad acquetarvisi, e d'allora cominciò nelle sue scritture ad incarnare il nuovo convincimento.
Ma di che natura, o Signori, fu questo nuovo convincimento? quale il contenuto della nuova fede? Non fu certo la fede nella libertà. nella uguaglianza, nell'amore; ma la fede nella possibile realizzazione di quelle idee, la fede in Dio protettore del dritto violato.2 Nelle divine pagine del