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12 | TORNIAMO ALLO STATUTO |
premessa, e riguardo alla necessità di richiamare le nostre istituzioni ai loro principî; ma trovo insufficiente ed incompleto il rimedio, quando egli lo fa consistere tutto nel meglio delimitare i poteri del Governo e della Camera e nel ridurre le attribuzioni dello Stato, delegandone alcune funzioni ai Corpi ed alle autorità locali, e non contempla come ugualmente necessaria ed urgente la rivendicazione del potere esecutivo alla persona del Principe, intendendo per Governo non il Ministero considerato in sè stesso ma solo in quanto è l'organo responsabile degli atti del Principe.
Sono due le questioni e non una, per quanto tra loro intimamente connesse. Dalla progressiva usurpazione del potere esecutivo pei parte della Camera elettiva sono derivate non solo la confusione tra le funzioni del Governo e quelle del Parlamento e segnatamente della Camera dei deputati e la deplorevole ingerenza del Governo nelle elezioni; ma ancora la effettiva usurpazione per parte del Ministero dei poteri di esclusiva spettanza del Principe, riducendo questi ad una parte negativa ed inattiva, e considerando il potere esecutivo come legalmente e realmente posseduto dal Ministero, non dal Re.
L'esorbitare della Camera elettiva dalle sue funzioni e la sua invasione dei poteri della Corona si sono effettuate e sono state rese possibili mediante la dottrina che faceva dei ministri del Re i ministri della Camera, cioè li sottoponeva alla diretta dipendenza delle mutevoli maggioranze parlamentari.
Non potete ora togliere efficacemente gli usurpati poteri alla Camera e risanare tutta l'azione del meccanismo parlamentare, finchè, in un paese come il nostro, dove tanta è, e di tanto si vuole sempre accrescere l'azione dello Stato, non liberate in parte i ministri dalla diretta dipendenza dalla Camera, ridando loro realmente il vecchio e primitivo carattere di ministri del Re.
In paesi dove l'azione del Governo centrale e in genere l'azione dello Stato sono ridotte al minimo, pel grande svolgimento non solo della vita locale, ma dell'attività e della indipendenza individuale, e dove numerosi e potenti organismi a base storica servono di freni e di guide ai funzionamento delle istituzioni democratiche, la dipendenza formale del Ministero dalla Camera elettiva non porta necessariamente a conseguenze gravi, col viziare tutto l'ambiente parlamentare, spingendo il Ministero per la propria difesa e salvezza a valersi di ogni mezzo per legare a sé ed asservire la Ca-