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palazzi 57

via di Po, fu inalzato per ordine di Vittorio Amedeo II; se ne pose la pietra fondamentale il 29 maggio 1713. Il disegno fu dato dall’architetto Ricca, genovese. Quest’edificio di forma quadrata ha un vestibolo magnificamente decorato: nel mezzo evvi un cortile circondato da un doppio ordine di portici sorretti da colonne, che gli danno un aspetto nobile e maestoso; due grandi scaloni, adorni di vasi di marmo istoriati, danno adito al portico superiore cinto di vaga balaustra. Le sale d’insegnamento sono distribuite ne’ due piani. Nel superiore stanno la biblioteca, la cappella, il gabinetto e il teatro di fisica. Il portico inferiore sembra un museo lapidario; vi si veggono murate lapidi romane trovate in Piemonte, e fatte ivi collocare da Scipione Maffei. Il Vernazza ne fece dipingere in rosso le lettere. Furono pure quivi allogati i marmi rinvenuti ne’ ruderi d’Industria, antica città presso Verrua, non lungi dal Po, nel Monferrato. Oltre le iscrizioni contiene bassorilievi antichi e statue, tra cui due torsi loricati, scoperti a Susa nel 1802, e restaurati. Il gruppo della Fama che incatena il Tempo, nel portico superiore, è opera dei fratelli Collini, scultori piemontesi del secolo scorso. La porta dell’Università ch’è in via della Zecca fu ornata di colonne marmoree da Carlo Felice, quando fu chiuso l’ingresso in contrada di Po, ora riaperto. Nelle due nicchie che fiancheggiano la porta d’ingresso veggonsi due statue, l’una rappresentante Vittorio Amedeo II, l’altra Carlo Emanuele III, lavoro pure dei fratelli Collini.

Ultimamente nel portico superiore vennero collocati i busti dei benemeriti professori Michele Schina, Lorenzo Martini, G. Giacomo Bricco e Felice Merlo.

(Via della Provvidenza, 22). ― Antico palazzo conosciuto popolarmente col nome di Casa del Diavolo, e fabbricato coi disegni del conte di Castellamonte. La prima pietra di questo palazzo fu posta il 13 giugno 1673. Distinguesi per la singolarità dell’entrata la quale s’apre sull’angolo reciso del nord-ovest che serve di facciata. Sono stupendi gl’intagli in legno della porta, che appartengono allo scorcio del secolo XVII. Sullo scalone vi sono due puttini di marmo dello scultore Bernardo Falconi. Questo palazzo appartenne alla maestà di Marianna Carolina di Savoia, già imperatrice d’Austria. Venne recentemente abbellito all’esterno e venduto testè pel prezzo di 600,000 franchi. Vi sono collocati nell’interno gli uffici dell’Intendenza generale della divisione di Torino.

Palazzo del Seminario (Via del Seminario, 9). — Questo sontuoso edificio fu incominciato nel 1725 e condotto a termine sul disegno