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PALAZZI 45
unico avanzo delle formidabili fortificazioni di Torino. Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III ne fecero di questo giardino una loro delizia. Racconciato successivamente alla moderna, abbellito d’una vasca d’acqua e di una fontana, adorno di vasi e statue, presenta sotto i suoi alti e larghi viali ombra grata e frescura nelle calde ore del giorno. Da’suoi parapetti, che guardano alla campagna, si gode di una veduta assai pittoresca della collina torinese, sulla quale s’innalza, dominatrice e scopo a tutti gli sguardi, la reale basilica di Soperga.
Durante la bella stagione questo giardino viene aperto al pubblico, e ne’giorni festivi principalmente v’è frequente e giocondo passeggio, rallegrato dalla musica militare.
Forma parte del real palazzo la Sala di equitazione, o real maneggio de’cavalli, che trovasi più oltre dell’Accademia militare, e precisamente in faccia all’università (in via della Zecca). Questo vastissimo locale, eretto da Carlo Emanuele III sui disegni dell’Alfieri, formato a guisa di teatro, di forma quadrilunga, con ordine di logge aperte a comodo de’riguardanti, servì molto opportunamente nelle occasioni dei banchetti dati agli scienziati italiani e all’epoca della Costituzione.
Attigue al maneggio s’inalzano le Regie stalle, ove trovansi circa 60 cavalli, metà da sella e metà da vettura; la maggior parte di quelli da sella (45 circa) trovandosi a Stupinigi. Alte, spaziose, ben ventilate sono queste stalle. I cavalli appartengono a varie razze: ve ne hanno di turchi, di egiziani, di ungheresi, di inglesi, di prussiani e molti di razza piemontese; oltre a sei cavalli arabi, che sono i preferiti di S. M. il Re Vittorio Emanuele. Vi è custodito il cavallo usato da Carlo Alberto nelle battaglie, e che lo seguì nell’esilio ad Oporto. Ha nome Favorito, è di razza inglese, d’anni 14, di colore isabella. Un altro cavallo, Byron, che serviva pure Carlo Alberto in guerra, conserva una palla in una gamba e mostra una coscia sfiorata da una palla di cannone.
Si custodisce in apposita galleria un numero stragrande di ricchi e svariati fornimenti, di selle, briglie, ecc. tra cui due magnifiche selle turche di velluto ricamato in oro, dono del Sultano a S. M. il Re nostro.
Quivi pure è la rimessa de’cocchi e carrozze ad uso della real Corte. Quattro sono le carrozze di gran gala che usavansi nelle maggiori solennità. Tra queste è osservabile quella che rappresenta le avventure di Telemaco, dipinte dal Vacca. Un’altra, detta Egiziana,