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14 | breve informazione storica |
Due memorabili assedi sostenne Torino, uno nel 1640, l’altro nel 1706.
Nata in Piemonte la guerra civile per la reggenza degli Stati affidata a Cristina di Francia, madre del fanciullo Carlo Emanuele II, e contesa dai principi Tommaso e Maurizio suoi cognati, s’aggiunse alla guerra civile l’accompagnamento della guerra straniera. Un esercito francese sosteneva la reggente, un esercito spagnuolo si mosse a spalleggiare i principi. Questi s’insignorirono della città di Torino; in mano dei francesi rimase la cittadella. Oltre gli eserciti stranieri, piemontesi combattevano contro piemontesi. L’accanimento da ambe le parti fu smisurato e crudele. La guarnigione della città fece ventinove sortite; gli spagnoli assaltarono più volte le truppe francesi e ne furon respinti. Mancavano i viveri nel campo francese, ma più nella città, ove era chiuso il principe Tommaso, deliberato a difenderla ad ogni costo. Ma la mancanza della munizione da bocca giunse a tale, che condiscese a capitolare il 20 settembre 1640. I francesi entrarono vittoriosi in Torino. Due mesi dopo, Madama Reale vi faceva ingresso in negre vesti. La tristissima guerra civile ebbe fine col trattato del 14 giugno 1642- Questo assedio è memorabile nella storia militare del Piemonte, per l’ostinazione e l’ardenza dei combattenti.
L’altro assedio di Torino, assai più famoso e glorioso per le armi nostre, fu quello del 1706. A questo punto ci piace di soffermare un poco il lettore. Ferveva la guerra per la successione di Spagna. Il grande evento chiamò tutti i pretendenti sulle armi; fra’ quali il duca di Savoia. Dopo una lunga istoria di soprusi, d’intrighi, di rappresaglie e d’insolenze spagnuole e francesi, quell’anima ardente di Vittorio Amedeo dichiarò a un tratto, con ardimento nuovo nella storia, la guerra a Francia e Spagna (3 ottobre 1703). Ne’ tre anni seguenti ebbero luogo importanti fatti tra i belligeranti. Mal piegavano le cose di Francia fuori d’Italia. Non così fatalmente fra noi. Corse ostili e devastatrici desolavano il Piemonte. Presa Susa e Vercelli, la valle d’Aosta col forte di Bard, Ivrea co’ suoi castelli, e Verrua e Monmeliano e Nizza, era già venuto il 12 maggio del 1706, che un esercito poderoso francese stringeva d’assedio Torino.
Passata la Stura, l’armata gallica prese campo tra la città e la Veneria. Era composta di 78 battaglioni e di 80 squadroni. Aveva sei compagnie di bombardieri, 600 cannonieri e 600 minatori. Il signor di Honville comandava in capo l’artiglieria. Dirigeva l’attacco l’ingegnere Tardif. Quaranta giorni impiegaronsi ne’ preparativi dell’assedio. Le