Pagina:Torino e suoi dintorni.djvu/320

» „li(, la gran copia di tesori d’arie e d’antichità che presentemente rac- chiudo. I principali sono raccolti m due stanze; neila prima, ove sta si-ritto iliiuumcnta Tutvuhtm a Carolo Felice Sardinia* rt a jlfulna Maria Christina invento, si ammirano alcuno statue pregevoli, fra cui è nu Giove scolpilo in marmo patio dui migliori tempi dell’arte, giudicato dagli artisti opera di prim’ordine, le cui poche parti man- canti vennero ristaurate dal bravo scultore A. Bigelli, e nn Tiberio se- dente, una dello più belle opere che sien balzate dal Tusculo. Vengono jndi i busti, com’è quel di Kutilio, che uscito da quelP. Ilulilio .4ntj. Taurinorutn Protonsul, passando da Roma in Piemonte, come dice il Paravia , non avrebbe fatto altro che rimpatriare.

Seguono de’ bassorilievi in terra cotta, e pitture antiche segate dai mori, e vasi, e pavimenti antichi, ira cui uno scoperto dal Biondi nella casa de’ Cecilii, mescolato di quadrelli di rosso antico e di trian- goli di palombino, composto di lieti il,300 pezzi, l.a seconda stanza racchiude in quattro armadi molte delle antichità etnische, le quali sì scopersero a Vejo; a cui s’ aggiunsero quelle scavate in Pompeia l’anno 1Si*J, sotto gli occhi dogli stessi principi. Una terza stanza con- tiene in bell’ordine disposti i modelletti de’ monumenti e delle statue d’Altacomba, antica abbazia risorta ad opera di Carlo Felice, che rac- chiude le spoglie de’ duchi e principi di Savoia, e quelli delle tombe reali di Superga.

Negli appartamenti reali sono disposti altri sessanta quadri moderni di varia dimensione e di vano soggetto, fra i quali meritano tutta l’ammirazione quelli di Francesco Goghetti, di Francesco Podesti, di Luigi Fioroni, ligurauti fatti di Casa Savoia: due di E. Laudesio, rap- presentanti l’uno il combattimento de’ trecento Fabi, l’altro l’assedio di Vei, capitanato da Camillo.

tomi.

Il castello di questo capoluogo, acquistato dal re Carlo Felice, ora proprietà di S. A. R. il Duca di Genova, è magnifico. Ne diede i! disegno il cav. Filippo Juvara.

Fu ornato nell’ interno con regale splendidezza. Lo abbelliscono pregevoli dipinti, tra cui se ne ammirano alcuni del valente pittore Luigi Vacca. Ha attiguo un giardino deliziosissimo. La chiesa della confraternita della S. Sindone, di nuo\a costruzione d’ordine ionico,

unita al castello per mezzo di una scalinata e di una galleria.