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III. — HtilHRI.
L" ujo insalubre di sotterrare nelle chiese volino abolito in l’orino sino da’. 1777. Prima ohe sorgesse I’ attuale Camposanto erano nella capitale due cimiteri, l’uno in S. Lazzaro, detto volgarmente della fioca:, il quale fu chiuso al servizio funereo contemporaneamente al- l’ apertura del nuovo Camposanto , e quello di S. Pielro in Vincoli, detto volgarmente di S. Pietro de’caroli, presso al Borgo Dora, ri- maste ad uso esclusivo delle famiglie che vi posseggono sei «il tire pri- vate, avendo pur sempre una cappella mortuaria. Quesf ultimo editkio di soda architettura , con cortile circondato da portici, racchiude la tomba del barone Giuseppe Vernazza, morto nel 1822.
iVuovo t’iiiiipoMaiilo. — Noi luogo ove si distendevano antica- mente gli orti incantati del regio Parco, dove la Dora si piega per con- fondere nel Po le sue acque, in mezzo a verdeggianti praterie, sorge il campo dell’eterno riposo de’torinesi, benedetto nell’anno 1820. Un ombroso viale vi conduce uscendo dalla Piazza Emanuele Filiberto. Fa t»po il viale ad una piazzetta su cui sorge da un lato la casa ove Aggiorna il rettore del luogo, dall’altro quella ove stanno le persone inservienti, ed in mezzo una piccola chiesa rotonda del Santo Sepolcro, ""«cancellate aprono l’adito al campo, in mezzo al quale, sopra un rialto, «entro a quattro viali di cipressi, torreggia un’ alta croce di pietra.