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Torino per la sua beneficenza e carila. Vivamente commosso il suo cuore alla sorte di quell’infelice che uvova veduto morire in tale guisa» nel momento stesso ei forma un progetto veramente degno di un ministro di Cristo: od è di avere qualche letto sempre pronto per servire in un bisogno urgente come quello chc testò si era dato.

Ecco come venne fondala, nella capitale del regno sardo, la piccola Casa della Divina Provvidenza tallo gli autpicii di S. Vincenzo ,le’Paoli, stabilimento forse senza eguale al mondo. Il sacerdote in cai si è manifestala, in modo cosi luminoso, la carità cristiana, è il canonico Giuseppe Cottolbngo.

L’iscrizione collocala sull’ingresso della Casa ò tolta dalla seconda epistola di S. Paolo ai Corinti: Chaiutas Cubisti uro et nos. Parole mirabilmente scelle, poiché in questa pia fondazione tutto riposa sulla carità cristiana.

li re Carlo Alberto fregiava il canonico Cottolengo della croce dei Sanli Maurizio e Lazzaro, e la società Monlhyoti e Franklin di Parigi, mettendolo nel novero degli insigni benefattori dell’umanità, gli dec»e- lava una medaglia in oro, che veniva consegnata nelle mani del buon sacerdote dal duca di Savoia Vittorio Emanuele, ora felicemente regnante, ed era la seconda medaglia il’ onoro olferta dalla Francia all’ Italia.

Questa casa è in oggi governata ed amministrata dal canonico cav. Luigi Anglesio, succeduto al defunto Cottolengo, il quale morì in Chieri il 30 aprile 18’ii; in essa sono ricoverate e mantenute circa 1200 persone, che si distinguono in varie classi. Ivi si ospitano ragazze che. sono il nome di Ortoliae, Geneveffc, Pastorelle , Taidine , ecc. vengono informate ai doveri della religione ed ammaestrate nei lavori donneschi; ivi teneri fanciulli ammaestrati nei rudimenti delle let- tere, per farne tanti maestri della classe popolare povera, od istruili nel modo d’assistere gl’infermi, di medicarli e di preparare i ri- medi! più semplici, ovvero applicali ai laboratorii del sarto, calzo- laio, materassaio, ecc.; ivi una scuola di sordo-muti, un orfanolrotìo, e due sale d’ asilo por l’infanzia, ecc.

Tale è questo maraviglioso stabilimento, unico nel suo genere , che non ha veruna rendita fissa, ma dove più di mille e duecento ’«felici sono alloggiati, nutriti, vestiti ed instruiti; dove si riceve l uomo appena nato, e 1’ uomo che è per morire ; dovo sì vede il contrasto di tutti i generi di miseria, e di tulli i generi di benefi- °enza; dove si raccoglie sempre, senza eccezione di età, sesso, re-