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sommi artisti clic abbellirono dei loro lavori la Francia nel gran «ecoli così detto. I ritratti d'inarrivabile finitezza di questi e d' altri incisori di qaell' epoca vi sono in un numero stragrande , e tulli d' una rara freschezza , molti anzi avanli lettera. Si aggiungano a questi nomi quelli non meno celebri di Beauvarlet, di Schmuzer , di Daullù , di Le-Bas, di Picart, di Dupuis, di Pilau, Strange, W. Scharp, Flipart, Bervic, Schmidt, Balechou, i cui piìt bei lavori sono compresi in que- sta raccolta, siccome in buon numero vi sono i Wille, i Barlolozzi, ì Porporati, per In maggior parie acanti L'itera; vi fanno pure bella figura i paesaggi del Yìvares. del Woollet, del Browne: alcuno magnificila prove del Morghen, del Roso-pina, del Gandolfi, dell'Anderloni, che vennero aggiunto allo altro dall' situalo possessore; la raccolta con- tiene egualmente molti Rembrandt, e parecchie acque forti della sua scuola, massime dello Schmidt, del Van-Yliet, del De-Marccnay, non che buon numero di Van-Ostade e sua scuola , o lavori dell' Hollar, del Londonio, del Vaterloo, del Bergliem. Ci si ammirano più di 200 Callot, tutto buone prove; le raro stampe del Boelo da Fossano, sullo stile di Callot, e più di GOO dello Stefano della Bella; molle altre acque forti del Ticpolo, del Castiglioni, del Bossi, del Van-Dyck, del Morin, del Flnmen, del Miei, del Testa, ecc.; ottimi esemplari delle incisioni alla manière uoire dei primarii dell' arte , Smith , Ardetl, Houston, Green, Watson, Earlom; finalmente molle vignette de'mi- gliori in questo genere, La-Mire, De Longucil, Massard , St-Anbin, ChotTard, De Gliendt, Barlolozzi, Fiquet, Picart, ecc.
In complesso si può dire che questa raccolta è la più bella che at- tualmente esista in Torino appo i privati, e sarebbe degna di venire collocata in un museo pubblico, od in qualche reggia. Il proprietario si fa promura di esporre queste sue incisioni alla vista di chi glie ne porge domanda, ed è anzi grato alle persone intelligenti che vanno a visitarle, e ne sanno apprezzare le bellezze.
Aeradriuia filarmonica (Piazra S. Carlo, (i). — Abbiamo fatto cenno nel capitolo Palazzi (pag. !>5) del magnifico locale de- stinalo ad uso dell'Accademia filarmonica di Torino. Diremo ora qual- che parola sulla sua istituzione. Ebbo cominciainento dai privati concerti di una società di giovani dilettatili, che fin dal 1815 co- minciarono a radunarsi per intendere a sì lodevolo esercizio. Cre- sciuta di numero o acquistato il palazzo Del Borgo, lo accomodò mollo splendidamente al proprio uso. Il re Carlo Felice ed il ™