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istituzioni artistiche e ricreative 209

la prospettiva e l’ornato. La Scuola d’incisione è considerata come scuola e come laboratorio, e quindi aperta tutto il giorno.

Havvi inoltre la Scuola di Storia, in cui insegnasi la storia e la mitologia applicata alle arti. Vi sono poi Concorsi annuali per le varie materie che s’insegnano, in cui gli allievi concorrenti possono riportare premi di medaglie o ricompense di pensioni semestrali.

Giunta di antichità e di belle arti. — Venne instituita con R. Biglietto del 24 novembre 1832: spetta ad essa, sotto la direzione della regia segreteria di Stato per gli affari dell’interno, di proporre al Re quei provvedimenti che, senza ledere il diritto di proprietà, ravvisa opportuni a promuovere nelle provincie dei regi Stati la ricerca, o ad assicurare la conservazione di quegli oggetti, che per l’antichità, o pel loro pregio sono riconosciuti importanti per gli studi di antichità e di belle arti. Alle cure di essa e de’ suoi membri, o all’esempio della sua nobile istituzione, si debbono la restaurazione dell’arco di Susa, l’illustrazione dei monumenti della città e paesi d’Aosta, e gli scavi fatti dal marchese Remedi nei terreni dell’antica Luni. La presidenza di questa Giunta è commessa al presidente dell’accademia delle scienze, ed al presidente dell’accademia di belle arti.

Società promotrice delle belle arti (Via della Posta, 10). — Questa Società ebbe origine in principio del 1842 in casa del conte Cesare Benevello, ottimo cultore e protettore delle lettere e delle arti. Mercè lo zelo di alcune benemerite persone non tardò punto ad aver vita. Raccoltesi in copia le firme, una commissione compilò in breve lo statuto che avrebbe dovuto reggere la Società1. Si nominò la direzione, e al dì 28 aprile dello stesso anno si aperse la prima pubblica Esposizione in alcune sale cortesemente offerte dal marchese Doria del Maro.

Che se da quel primo saggio non potè essere guari copioso il numero degli oggetti esposti, non tardò esso ad accrescersi sommamente negli anni seguenti, sì che a grado a grado finirono per riescire anguste le sale che successivamente aggiungevansi alla più grande, state fatte costruire appunto per tale oggetto dal generoso Presidente della Società, il prelodato conte Benevello.

E maggiore col numero si vide pur farsi il pregio dei capi d’arte inviati a quelle pubbliche mostre, ove a gara si diedero a concorrere


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  1. Componevano la Commissione i signori conte Benevello, cavaliere Paravia, cavaliere Palagi, barone Manno e abate Corte.