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176 istituzioni scientifiche

parli di detti archivi è contenuto nel decreto di Amedeo VI del 17 giugno 1430, ove si legge che due fra i ricevitori de’ conti dovessero nominarsi clavigeros et custodes crotae et archiviorum in quibus literae et instrumenta et informationes nostrae reponnuntur, alterum vero archiviorum et armariorum in quibus originalia computorum servantur est.

Infiniti sono i documenti che si contengono in questi archivi; i primi che vi si deponessero sono i conti de’ tesorieri generali, dei tesorieri di guerra, dei cancellieri delle giudicature, e soprattutto delle cappellanie. Voglionsi anche annoverare quelli relativi ai feudi, retrofeudi, concessioni di nobiltà, e moltissimi altri di grande importanza per la storia della monarchia di Savoia: esistono pure non pochi documenti scritti in lingue estere. Ivi trovasi inoltre un archivio segreto nel quale si conservano i così detti campioni e punzoni pel marchio dei lavori d’oro e d’argento, non che per le varie monete, le matrici, moduli, filigrane dei bolli per la carta bollata, ecc.


Oltre ai suddetti archivi generali e camerali, v’hanno altresì in Torino gli Archivi delle finanze nel palazzo dei Musei, l’Archivio di guerra nel palazzo delle Segreterie, pian terreno, e l’Archivio dell’Economato regio apostolico, presso l’Economato stesso, per e cose ecclesiastiche.

accademie.


R. Accademia delle scienze (Via e Palazzo dell’Accademia). — L’amore alle scienze fisiche e matematiche aveva insieme collegato tre chiarissimi personaggi, il conte Saluzzo, padre del defunto conte Alessandro Saluzzo, presidente della stessa R. Accademia, Luigi Lagrangia e Gian Francesco Cigna. Questi illustri cultori delle scienze convenivano, fin dal 1757, in casa del primo di loro per conferire e fare sperimenti scientifici. Bentosto vi si aggiunsero Bertrandi, Allioni, Richeri, Gaber, Plezza, De Foncenex, e costituirono così una piccola Società o Compagnia che poi fu la madre dell’attuale Accademia. Ancora sette anni, e sarà un secolo (1759) che quella Compagnia pubblicò il primo volume de’ suoi lavori sotto il titolo di Miscellanea philosophico-mathematica societatis privatae Taurinensis. Quel volume fu pubblicato, e la Società camminava sotto gli auspizi di Vittorio Amedeo, allora principe ereditario, il quale, divenuto poi re Vittorio Amedeo II, la eresse al grado di solenne istituzione sotto il titolo di Accademia Reale delle scienze con R. Patenti in data 25 luglio 1783, dopo di averle di già il generoso principe ottenuto dall’augusto suo antecessore il titolo di Società reale.