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172 istituzioni scientifiche

antichi di cattiva costruzione e non abbastanza assicurati, ordinata a guisa d’anfiteatro, che viene grandemente approvata da tutti gli intelligenti, siccome quello che lascia alla portata della vista degli studiosi tutti gli oggetti. La loro distribuzione è fatta secondo un metodo chimico, che si approssima alquanto a quello di Dufrenoy. Le modificazioni fattevi consistono essenzialmente sulla nomenclatura, che è quella del Beudant, e nella distribuzione e formazione delle famiglie e degli ordini. Tutto ciò si comprende facilmente dagli studiosi, essendosi messo a capo di ciascuna fila di minerali una scheda su opportuno fusto, indicante la famiglia; altre schede su sostegni differenti dai primi, disperse nelle file indicano il genere e la composizione delle sostanze, mediante la formola chimica; infine ogni mostra è posta su adatto piedestallino a cui è issata una scheda portante il nome specifico, quello della varietà, quello delle sostanze eterogenee ad essa unite, ed infine la località. Ora tutte queste indicazioni dispensano lo studioso dall’avere sott’occhio il catalogo.

Non è nostro divisamento di dare cenni particolareggiati su questa ricchissima raccolta; tuttavia crediamo di dovere chiamare l’attenzione sulle sostanze cristallizzate ch’entrano a comporla; segnaliamo principalmente la raccolta dei cristalli di calce e di molte sostanze aventi per base questa della terra alcalina, quella del ferro ossidato e carbonato, quella di vari minerali di rame, di piombo; le belle pipite di oro; i cristalli di quarzo, d’idrocrasio, di granato, ecc. ecc. ecc. Merita particolare attenzione la raccolta delle roccie della Sardegna, fatta dal generale Alberto della Marmora, e quella delle Alpi piemontesi distribuita, per maggiore comodità degli studiosi, per valli, stata fatta dal direttore professore Angelo Sismonda.

Non si è portata minore cura nel formare la raccolta paleontologica: per facilitare lo studio di questo importante ramo delle scienze naturali, si è ordinata secondo un metodo zoologico. Vi figurano in conseguenza uniti i fossili del Piemonte e quelli di altri paesi. Sì degli uni che degli altri essa è ricchissima, ma pincipalmente abbondano quelli del Piemonte. Tra i mammiferi fossili vogliono essere in guisa particolare ricordati lo scheletro quasi compiuto del mastodonte angustidente, rinvenutosi presso Torino in Piemonte, e quello del megaterio, dono del commendatore barone Picollet de Hermillon, già ministro di S. M. al Brasile.

Collezione zoologica. — La raccolta zoologica comprende tutti i rami del regno animale; ma è particolarmente doviziosa di mammiferi, uc-