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tuare le gloriose gesta di quell’eroe della Casa di Savoia in Oriente.

Piazza Vittorio Emanuele. — Questa piazza se per ampiezza e magnificenza agguaglia le più famose (e ricorda il celebre Meidan Shah dell’Ispahan persiano), per la bellezza degli aspetti le vince. Il disegno, commendevole anche per l’artificioso digradar delle case che dissimula il declivio, è dell’architetto Giuseppe Frizzi.

Tutta fiancheggiata da portici, tranne dal lato del fiume, ha dinanzi a sè il ponte di Po, il tempio della Gran Madre di Dio, con larga veduta de’colli, e lo stupendo palazzo detto la Vigna della Regina, che le siede in alto a rincontro. È lunga m. 360, larga m. 111.


Vi sono pure altre piazze, come quella Carlo Felice, posta all’estremità meridionale di Torino, la quale, finite che sieno le fabbriche che si vanno inalzando in quei recinti, sarà la più ampia di tutte, decorata di belle e grandiose abitazioni e di portici spaziosi. Havvi la Piazza Carlina, deturpata dalle baracche dei brentatori, la piazzetta del Corpus Domini, e l’altra elegante di Maria Teresa, da cui si ascende al passeggio chiamato de’Ripari.


V. — PONTI.

(Ponte sulla Dora)

Ponte sulla Dora. — La Dora Riparia si valicava, or son pochi anni, sopra un meschino ponte di legno, sorretto da pile di