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fabbriche militari 83

è divisa in tre scompartimenti da due file di pilastri intorno a ciascuno de’quali lo armi trovansi collocate su eleganti castelli, disposte in bella simmetria.

Fonderia de’cannoni. Si compone della fonderia propriamente detta; dell’officina dei modellatori; della sala de’modelli; dell’officina dei trapani e di quella dei cesellatori.

Biblioteca. Fondata nel 1822 dal re Carlo Felice: contiene più migliaia di volumi fra le più accreditate opere militari, trattati di matematica, scienze naturali, astronomia, geografia, opere tecnologiche, ecc., e i ritratti de’ varii comandanti il r. corpo d’artiglieria. Una sala annessa alla biblioteca contiene tutti i modelli che sin qui si sono potuto raccogliere delle armi portatili a selce, e a percussione, e delle armi bianche in uso ne’paesi stranieri.

Gabinetto di fisica. Contiene 600 macchine circa; serviva per l’istruzione dei cadetti di artiglieria prima dell’erezione della reale accademia militare.

Laboratorio chimico-metallurgico, fondato nel 1757 dal cav. Nicolis di Robillant. In questo laboratorio si procede all’analisi di tutte le materie riflettenti l’artiglieria, come nitri, zolfo, ferro, piombo, stagno, rame ecc., ed ivi si collaudano. Il laboratorio è fornito riccamente di forni, utensili, macchine, ecc. Conserva pure una collezione di 2,305 minerali del regno, ivi stati analizzati.

Gabinetto mineralogico. Si trova in questo gabinetto una collezione oristognostica di 1,100 campioni di minerali per lo studio della mineralogia; una completa collezione di modelli di cristallizzazione; la collezione statistica geognostica del ducato di Genova.

Laboratorio de’bombardieri. A ponente dell’arsenale, sulla stessa linea, verso lo spianato della cittadella sorge questo edificio destinato alla costruzione delle munizioni ed artificii da guerra, non che all’istruzione de’bombardieri e cannonieri.

R. fabbrica a polveri e raffineria de’nitri. Situata nel sobborgo di Dora, detto del Pallone, resa famosa pel recente deplorabile scoppio nella fabbrica suddetta, ch’ebbe a costare tante vittime, e per cui si è pronunciata così altamente la carità de’piemontesi venuti in soccorso de’molti sventurati colpiti dall’infortunio1.

  1. Al nome di questa fabbrica andrà associato fino a che duri la memoria di un’azione generosa, il nome di Paolo Sacchi, artigliere, che arrischiando la propria vita salvò Torino da maggiore eccidio il dì 26 aprile 1852.