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sopra un antico tempio di Diana. Vi sono quadri di Mattia Franceschini da Bologna; ed un bel monte Calvario in legno.

B. V. del Carmine e Beato Amedeo di Savoia (Via delle Scuole). C.P. — Edificata a spese della provincia carmelitana, sul disegno del Juvara; d’architettura bizzarra, ma piacente. Il quadro dell’altar maggiore, rappresentante la Madonna del Carmine e il Beato Amedeo, è del cavaliere Claudio Beaumont capo della Scuola Torinese di pittura del secolo scorso. Il Re Carlo Alberto donava a questa chiesa due porte di squisito intaglio, ornate di nodi di Savoia e fiordalisi, che Madama Reale aveva regalato nel secolo XVII al monistero dell’Annunziata.

Espulsi dalla rivoluzione i carmelitani, fu stabilito nel loro convento uno de’due collegi urbani, l’altro essendo stato aperto in San Francesco di Paola. Qualche anno dopo la restaurazione della monarchia di Savoia, vi fu allogato il collegio dei nobili affidato alle cure dei gesuiti. Dal 1848 in poi, quel locale è destinalo ad uso del Collegio nazionale.

I sotterranei di questa chiesa sono chiari e belli : in essi ricevevano sepoltura i morti del vicino spedale militare. Fiorì in questo convento fra gli altri il celebre poeta Evasio Leone di Casale.

Il magistrato della Camera de’conti assiste in questa chiesa ad ufficio solenne nel dì della festa del Beato Amedeo (30 marzo); nel qual giorno è pure visitata dai magistrati e dai corpi religiosi. La chiesa del Carmine è la sola, oltre la cattedrale, che venga riscaldata durante i maggiori rigori del verno.

Santa Teresa (Via di Santa Teresa). C.P. — La prima pietra fu posta il 9 di giugno 1642 da Madama Reale Cristina: era finita nel 1764. Ad ornarla contribuirono i marmi della vicina porta Marmorea, che venne demolita. Il lato del convento che guardava a ponente, è ora convertito in dogana.

Bella ed ampia è questa chiesa. Il cardinale Rovero, arcivescovo di Torino, vi aggiunse nel 1764 una elegante e semplice facciata, a due ordini di colonne, sul disegno dell’Aliberti. La cappella di San Giuseppe è una delle più splendide che siano a Torino, fatta costrurre dal re Carlo Emanuele III nel 1725 per voto di Polissena d’Assia Reinsfeld, sua seconda moglie, sul disegno del Juvara. La statua del santo e quelle della Fede e della Carità sono del Martinez, siciliano. Il quadro di s. Teresa sull’altar maggiore è del Moncalvo.

Nei vasti sotterranei di questa chiesa riposano le ceneri di Madama Reale Cristina. È uffiziata dai carmelitani scalzi.

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