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76 CHIESE

nuele Filiberto, principe di Carignano, intorno a cui vi fece lavorare negli ultimi anni del secolo XVII. ― Il terz’ultimo, a destra di chi entra, è consacrato al B. Sebastiano Valfrè, il primo che, dopo il santo fondatore Filippo, meritasse l’onor degli altari; la sua vita fu preclara per eminenti virtù.

Nella cappella vicino alla sagrestia, il quadro della Concezione è di Carlo Varloo. Vi è un S. Eusebio creduto del Guercino; una Cena d’Emaus, di G. B. Tiepolo; l’affresco della nuova e spaziosa sagristia è di Luigi Vacca.

In un armadio d’ un corrìdoio presso la chiesa si custodisce in un’elegante cassetta a cristalli il volto di San Filippo, in cera, tratto dal vero.

Ampli e belli sono i sotterranei della chiesa e del chiostro, in una parte de’ quali v’hanno i sepolcri, fra quali distinguesi quello della principessa Anna Vittoria di Savoia Soissons, duchessa di Sassonia Hildburghausen, nipote del principe Eugenio, morta l’11 di ottobre del 1763.

Questa chiesa, lodata da Scipione Maffei, può considerarsi siccome la più vasta e più riguardevole di Torino. Essa copre un’area di 2,533 metri quadrati; s’allunga cioè metri 69; s’allarga metri 37, e s’inalza metri 31.

Sulla piazza che sta davanti a questo tempio vedesi la chiesetta denominata l’Oratorio, in cui v’hanno dipinti del Conca e del Franceschini. A sinistra di questa chiesetta, dentro la porta che mette al convento, sta il battistero della parrocchia, ricco di marmi e di pitture, ritenuto il più bello che siavi in Piemonte. Al di sopra di quest’oratorio v’è la camera che abitava il B. Sebastiano Valfrè, convertita in cappella, in virtù di un breve di papa Gregorio XVI.

San Francesco d’Assoso (Via di San Francesco d’Assisi)1. — S’hanno memorie oscure sull’epoca della sua fondazione. Ristaurata nel 1761, fu ingentilita di bella facciata corintia. Nel 1777 un colpo di vento abbattè il campanile di questa chiesa; le campane cadendo, ruppero il vôlto della cappella di San Pietro. Le memorie dell’annesso convento di Frati Minori, ch’ebbero entratura negli affari del comune e dell’università, furono disperse nella bufera rivoluzionaria.

  1. È fama che questa chiesa venisse fondata nell’anno 1215 del medesimo San Francesco, nell’occasione in cui recandosi in Francia, ebbe a soffermarsi qualche tempo in Torino. Nel 1750 sotto il pavimento di essa si rinvenne una mezza colonna di marmo, con iscrizione relativa all’imperatore Giuliano, l’apostata.