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nell’almo Romano Archiginnasio. Che se la povera fatica mia per la tenuità sua e rozzezza non addicesi in nulla a cotanti pregi della mente dell’Eminenza Vostra, ed alle virtudi moltissime del Suo cuore, mi lusingo, gradirà almeno il pensiero, di me che La vorrei a fama eterna crescente, con quella di Lei bontà cordialissima che sì sovra altri La distingue, e La onora. Nè più dico intanto, chè sò alla di Lei gentilezza esquisita esser pari la modestia; e resto col desiderio, e la speranza che discari non Le siano i sensi del profondo ossequio e della illimitata venerazione sincera che Le professa, baciandole la Sacra Porpora

Roma li 20 Maggio 1857.

Il Suo Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo

adone palmieri