Rieti, Frosinone; niente o quasi nulla in altre Provincie. I terreni a Canepajo assoluto sono rubbia 4227; gli Alberati e Canapati, rubbia 30974; in tutti, rubbia 35291. Lo Scrittore anzidetto attribuisce a ciascun rubbio di terreno il prodotto di libbre 3500; cosicchè il totale é di libbre 61,600,000 di Canapa, la quale dà di essa schietta, libb. 55,000,000, e di Stoppa e Capecchio 6,600,000 libbre. Di Lino se ne raccolgono circa un milione di libbre, che va enumerato nella cifra della Canapa, ed il migliore è il Marzuolo dei terreni di Faenza, di Viterbo, dei paesi limitrofi a Roma. Così l’attività derivante dalia Canapa e Lino, e loro manifatture , arrecano l’utile di
due milioni e mezzo. Potrebbe introdursi la coltivazione della Boherta utilis, o Raimé che produce eccellente canapa. E ciò si spera; imperciocché l'agricoltura progredisce attiva, mentre nel solo 1855 dopo i favori promessi dal saggio Governo, furono piantati alberi di premio 218,202, de’ quali e i detti olivi, e 24552 gelsi, 122085 albucci, 23150 castagni, 5261 olmi, e 3920 mandorli. — Se alcuno bramasse sapere a che ascendono le derrate, le quali con approssimativo calcolo raccolgonsi nello Stato Pontificio, trascriverò che esse sono di Grano circa Rubbia 1,744,792; di Farro Rubbia 14532; di Granturco Rubbia 389,580; di Legumi Rubbia 138,191, cioè di Fava Rubbia 81171; di Fagiuoli Rubbia 43,924; di Lenticchie Rubbia 2655; Cicerchia Rubbia 4927; Ceci Rubbia 5419. Si raccolgono infine Favette Rubbia 27072; Biada Rub. 55919; Orzo Rubbia 31422; Lupini Rub. 6465; Riso Rub. 839580; di cui nelle Legazioni se ne consumano 6 a 7 milioni di libbre, e nel resto dello Stato da 7 a 8 milioni di libbre, mentre all’estero si spedisce il rimanente. — Coltivansi inoltre tutte sorta di saporose frutta, Limoni, Aranci; e così il Ricino (Ricinus communis), il Tabacco (Nicotiana tabacum). Il Guado o Erba luteola (Isatis tinctoria), la Galla (Cynips quercus folii), la Ginestra (Spartium junceum), la Robbia (Rubia tinctorum), lo Zafferano (Crocus sativus), ’Erba kali (Salsola soda), la Vallonèa (Quercus aegylopis), la Mortella (Myrtus communis) sono vegetabili indigeni; come vi sono in abbondanza le cortecce di Scotano (Rhus cotinus), di Pino (Pinus pinea), di Noce (Juglans regia), di Cerro (Quercus cerris) ed altre. Ottima cosa sarebbe introdurre anche la coltura dell’Olcus saccaratus della Cina, la qual graminacea gareggia colla cannamele, e fornisce zucchero, alcool colla fermentazione, e serve pure per ottimo foraggio. — Il terreno poi che tienesi
a pascolo é di Rubbia 497226 cespugliati, e di Rub. 69157