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GOVERNO DELLO STATO PONTIFICIO
SITUAZIONE, ESTENSIONE, RICCHEZZE.
Questo grande e celebre tratto della Terra di glorie e di sventure, dell’Italia media cioè o centrale, giace fra i gradi 8,° 25’, ed 11°, 35’ di longitudine settentrionale, ossia lunghezza, e frà 41°, 15’, 45°, di latitudine boreale o larghezza. I gradi sono stimati tutti di 25 leghe da 2283 tese l’uno. Irregolare piuttosto è la sua figura; più assai lungo che largo; imperciocchè dalla sponda destra del fiume Pò verso Serravalle nel Ferrarese, sino alla Batteria Moresca alle falde del promontorio Circèo, è di circa miglia romane lineari aeriformi 297 e per la strada postale da Castel Franco sino al confine Napoletano è di miglia circa 380. All’incontro per la maggiore larghezza di Ancona, al di là di Montalto di Castro verso la Pescia, oltre 120 miglia. La parte più angusta è nel Forlivese, dallo sbocco del canale di Cesenatico a Grisignano innanzi la Terra del Sole nell’estero, e giunge a lineari miglia 20, o 24. Lo Stato Pontificio confina al N col Regno Lombardo-Veneto, mediante la sponda destra del Pò ridetto, per miglia lineari 109; col Ducato di Modena all’O per miglia 137; colla Toscana per altre miglia 403; al S, e S-E con il Regno delle Due Sicilie per miglia 231; al S-O, ed al S col Mediterraneo per miglia 157; ed infine coll’Adriatico all’E ed al N per 198 miglia. — Il sommo geografo Cav. Balbi assegna allo Stato Pontificio 13000 miglia quadrate; ma il Commend. Angelo Galli, quadrate miglia (di 60 a grado) 12120, ossia di Rubbia 2,253,999. Delle quali rubbia, 45633 sono di terreni sterili, 85,242 vengono occupate da torrenti, fiumi canali; 4875 da strade e fabbriche pubbliche; e le altre 2,128,241 rubbia servono alla dimora delle città e ville, alla pastorizia, ed alla agricoltura. Circa due terze