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86 | libro ii. |
ce del Signore. Breve è quella gloria che è data dagli uomini, e ricevuta. La gloria del mondo va sempre accompagnata con la tristezza. la gloria de’ buoni non nelle bocche degli uomini, anzi sta nella loro coscienza. L’allegrezza de’ giusti è di Dio e in Dio; e il loro gaudio è della verità. Chi desidera la gloria vera ed eterna, niente cura la temporale. e chi questa procaccia, o cordialmente non la disprezza, è convinto di meno amar la celeste. Grande tranquillità di cuore ha colui, che nè lodi non cura, nè vituperj.
3. Di leggieri sarà contento ed in pace, chi è mondo della coscienza. Tu non se’ già più santo, però che sii lodato; e nè più vile, però che biasimato. ciò che tu sei, quello sei; nè più grande non puoi esser detto di quello, che (Dio giudice) tu ti sei. Se riguardi a ciò che sei dentro da te, non farai caso di ciò che gli uomini parlin di te. L’uomo vede solo il sembiante, ma Dio nel cuore. l’uomo guarda alle azioni, ma Dio disamina la intenzione. Egli è argomento d’anima umile l’operar sempre bene, e tenersi dappoco. il