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capo xxv. | 67 |
(dice Davidde), ed abita la terra; e sarai pasciuto nelle delizie di lei. Una cosa è, che parecchi ritrae dal procedere innanzi e dalla emendazione fervente; la paura cioè della difficoltà, o sia la pena della battaglia. Conciossiachè coloro massimamente sopra tutti gli altri s’avanzano nella virtù, che più virilmente si sforzano di vincere quelle cose, dalle quali si sentono più gravare e combattere. Essendo che ivi l’uomo migliora più, e vien meritandosi maggior grazia, dove più vince se stesso, e dello spirito si mortifica.
4. Tutti però non hanno egualmente molto da vincere, e da mortificare. Contuttociò l’attento zelatore sarà più valente al profitto, comechè egli più passioni sostenga, di quello che altri che non ne sia troppo nojato, ma però alle virtù sia meno fervente. Due cose singolarmente ajutano l’emendazione; cioè, distaccarci a viva forza da ciò, che la natura viziosamente appetisce, e dare studiosa opera al bene, quanto altri più n’abbisogna. Metti anche più studio a schifare, ed a vincere quelle cose, che più spesso vedi con dispiacere negli altri.