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64 | libro i. |
sarai più consolato della divota preghiera, che del dilicato mangiare. più godrai del silenzio guardato, che de’ lunghi cicalamenti. ti varranno più allora le sante operazioni, che i molti parlari ed ornati. piacerà allora più la stretta vita, e la rigida penitenza, d’ogni terreno dilettamento. Impara adesso a sopportare te stesso nel poco, per poter allora campare da peggio. Prendi qui prima esperimento, quello che tu debba poter di poi. se ora tu sai patir così poco, or come potrai sostenere gli eterni tormenti? se adesso un picciolo patimento ti fa tanto impaziente, qual ti farà allora l’inferno? Or vedi bene: tu non puoi aver doppia allegrezza; prenderti qui diletto nel mondo, e poi regnare con Cristo.
7. Se tu fino al dì d’oggi fossi vivuto in onori, e in piaceri, qual merto avresti di tutto ciò, se di presente t’incogliesse di morire? Vanità sono dunque tutte le cose, eccettochè l’amar Dio, ed il servire a lui solo. Imperciocchè chi ama di tutto cuore Iddio, non teme nè di morte, nè di tormento, nè di giudizio, nè d’inferno: poichè l’amore perfetto ci dà