Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/67


capo xxii. 55

dunque ci conviene umiliarci, nè mai tenerci per nulla di grande, essendo noi tanto fragili ed incostanti. Si può ancora presto perdere per negligenza quello, che a gran fatica s’è appena una volta acquistato per grazia.

7. Or che sarà di noi nella fine, se intiepidiamo sì di buon’ora? Guai a noi! se così ci vogliam ricogliere al riposo, come se già fusse tempo di sicurezza e di pace, non apparendo però ancora nel nostro vivere vestigio di vera santità. Vero è che noi avremmo bisogno d’essere un’altra volta, siccome buoni novizi, ammaestrati della santa vita; se per avventura ci fosse speranza in avvenire di alcuna ammenda, e di maggiore spirituale profitto.


CAPO XXIII.


Della meditazione della morte.


1. Assai presto sarà qui finita per te. or vedi d’altra parte come tu stai. Oggi è l’uomo, e dimani non comparisce più. Come poi egli ti sarà stato tolto dagli occhi, così in