Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/63


capo xxi. 51

pertanto ci rimanghiamo freddi, e assai neghittosi.

6. Frequentemente vien da inopia di spirito, che sì di leggieri il misero corpo si lagna. Prega dunque umilmente il Signore, che ti dia spirito di compunzione, e dì col Profeta: Mi pasci, o Signore, di pane di pianto, e dammi beveraggio di lagrime con misura.


CAPO XXII.


Della considerazione dell’umana miseria.


1. Tu sei misero, dovunque tu sia, e ove che tu ti volga, se a Dio non ti volgi. Or che ti turbi, se cosa non ti vien fatta, secondochè vuoi e desideri? e chi è colui, il quale a suo piacere si abbia tutte le cose? non io, nè tu, nè persona del mondo. Nessun ci vive senza qualche tribolazione, o molestia; sia egli Re, o Papa. Or chi ne sta dunque meglio? in vero colui, che sa alcuna cosa patire per amor di Dio.

2. Dicono parecchi deboli e infer-