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336 | libro iv. |
do tu fuoco che arde continuo, nè mai vien manco; amore che i cuori affina, e illumina l’intelletto.
CAPO XVII.
Dell’ardente amore, e affettuoso desiderio
di ricevere Cristo.
PAROLE DEL DISCEPOLO.
1. Con somma divozione, e con ardente amore, con tutto l’affetto e fervore del cuore, io desidero, o Signor mio, di riceverti, con quel desiderio medesimo che di te ebbono in comunicandosi parecchi Santi, e persone divote assai; le quali grandissimamente per santità di vita ti furono care, e vissero in ardentissima divozione. O mio Dio, amore infinito, ogni mio bene, e beatitudine interminabile, io ti vorrei pur ricevere col desiderio più veemente, e con la riverenza più degna, che alcuno de’ Santi avesse, o potesse aver sentito giammai.
2. E quantunque io mi sia indegno d’avere tutti que’ sentimenti di divo-