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312 | libro iv. |
CAPO X.
Che la sacra Comunione non è da
lasciar di leggieri.
PAROLE DEL DILETTO.
1. Si dee aver frequentemente ricorso al fonte della grazia, e misericordia divina; alla sorgente della bontà, e d’ogni purezza; acciocchè tu possa esser delle tue passioni e vizi sanato, e incontro a tutte le tentazioni e malizie del diavolo reso più forte, e vegliante. Il nemico, che ben sa, grandissimo bene e rimedio fortissimo essere riposto nella sacra comunione, prende ogni destro, e in tutte le guise, quanto egli più può, si sforza di ritrarne i fedeli e i divoti, e loro a ciò mettere impedimento.
2. Conciossiachè ci sono taluni i quali, come prendono ad apparecchiarsi per la santa comunione, più dure istigazioni sostengono da Satanasso, Egli, il rio spirito (siccome scritto è in Giobbe) s’intramette tra i figliuoli