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capo vi. 303

mento, e celebrare un sacrifizio sì grande, e divino a mia salute.


CAPO VII.


Del disaminare la propria coscienza,

e del proposito dell’emenda.


PAROLE DEL DILETTO.


1. Sopra tutte le cose, con umiltà somma di cuore, e riverenza di supplichevole, con piena fede, e pia intenzione dell’onore di Dio fa d’uopo che il Sacerdote si faccia a celebrare, trattare, e ricevere un tal Sacramento. Disamina sottilmente la tua coscienza; e secondo tue forze, con vera contrizione ed umile confessione la monda, e la rabbellisci; in guisa che di nessuna grave colpa, che tu sappia, rimordati la coscienza, e ti vieti il venirci liberamente. Abbi dolore di tutti i peccati tuoi in generale, e de’ quotidiani difetti più spezialmente t’incresca, e ne piangi. E, se il tempo il comporta, confessa a Dio nel secreto del tuo cuore le tue passioni, ed infermità.