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290 libro iv.

cose Signore, al quale non fa bisogno d’alcuno, tu hai voluto per lo tuo Sacramento in noi dimorare. fa che tu serbi il cuore, e ’l corpo mio immacolato; acciocchè io con lieta e monda coscienza possa celebrare ed a mia eterna salute, ricevere i tuoi misteri, i quali a tuo onore principalmente, e in perpetua memoria di te hai ordinato e instituito.

6. Sta lieta, anima mia, e a Dio rendi grazie per sì nobile dono, e singolare conforto, ch’egli in questa valle di lagrime t’ha lasciato. Essendochè quantunque volte tu ricevi un cotal Sacramento, e prendi il corpo di Cristo, tante l’opera in te si compie della tua redenzione, e di tutti i meriti di lui sei fatta partecipe. Conciossiachè la carità di Gesù mai non iscema, nè l’ampiezza della sua misericordia può essere esaurita giammai. Però ti si richiede di prepararviti con rinnovazione di mente mai sempre nuova, e con sottile considerazione meditare in questo grande mistero di tua salute. Egli così ti dee essere grande, nuovo, e dilettevole quando celebri, ovvero odi Messa, come se pure in quel giorno disceso